La denuncia di Marcello Dalla Bernardina dopo il sequestro di giovedì. Un appello all’etica e agli interessi comuni.

“L’onestà, purtroppo, non sempre paga: tre aziende infatti hanno dovuto chiudere i battenti, per colpa di chi pratica questa forma di concorrenza sleale, oltre che illegale”. Così Marcello Dalla Bernardina, retista e presidente del sindacato energia di Confcommercio Verona, ha commentato la notizia del sequestro di oltre 100mila litri di gasolio effettuato giovedì in prossimità dell’Interporto di Verona (v. Staffetta 01/03). un sequestro che “non è altro che la punta di un iceberg”, sottolinea Dalla Bernardina ringraziando la Guardia di Finanza per l’azione portata a termine. “La situazione di illegalità – si legge in una nota – è molto diffusa e si trascina da tempo, tanto che già nel 2017, dopo un paio di anni di indagini, il capo della Procura di Venezia Carlo Nordio aveva portato a termine in Veneto l’operazione Light Fuel e lanciato un preciso allarme sulla diffusione del traffico di prodotti petroliferi venduti sottocosto attraverso una serie di illeciti. La situazione da allora, non è migliorata, tutt’altro”, aggiunge Dalla Bernardina. “Molti nostri associati, allora come adesso, si stanno rifiutando di comperare in maniera illecita e sottocosto questi prodotti. Ma l’onestà, purtroppo, non sempre paga: tre aziende infatti hanno dovuto chiudere i battenti, per colpa di chi pratica questa forma di concorrenza sleale, oltre che illegale”.

“Il nostro è un settore strategico perché commercializza un bene primario ma soprattutto perché raccoglie immense risorse per lo Stato sotto forma di accise e Iva sui carburanti”, ricorda il presidente del sindacato Energia. “Abbiamo lavorato decenni per costruire aziende solide e in pochi anni rischiamo di perderle a vantaggio di nuovi operatori che, a fronte di qualche millesimo di sconto garantito all’utenza, favoriscono un’evasione che è stata quantificata in sei miliardi di euro l’anno. Il nostro sindacato – aggiunge Dalla Bernardina – è attivo per supportare gli associati ed è impegnato a monitorare la situazione affinché le aziende non si pieghino a questi traffici: noi siamo pronti a fare la nostra parte in maniera sempre più decisa ma è fondamentale l’azione costante delle forze dell’ordine e, inoltre, la collaborazione di utenti e consumatori affinché pretendano informazioni certe sui fornitori”.

Dalla Bernardina cita poi il la questione della responsabilità solidale dell’utilizzatore finale per il mancato pagamento dell’Iva da parte del fornitore, introdotta per questo settore nel 2018: “In altri settori che hanno la stessa solidarietà alcune aziende sono state chiamate a rispondere con ingenti risorse anche dopo molti anni, entrando in crisi. La questione riguarda soprattutto consumatori importanti come i trasportatori, ma è corretto sollecitare tutti ad una attenzione all’etica e agli interessi comuni, visto che le risorse vengono tolte allo Stato a fronte di un minimo vantaggio per i clienti finali, quantificabile al massimo in 3 centesimi per ogni 27 centesimi di Iva evasa”.

Staffetta Quotidiana – lunedì 04 marzo 2019

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